Eremo di Ronzano: uno dei punti panoramici più belli dei Colli Bolognesi

Nel cuore dei Colli Bolognesi spicca l’Eremo di Ronzano. Conosciuto anche come “Chiesa di San Vincenzo di Ronzano”, questo edificio religioso appartato tra i filari di cipresso viene spesso scelto come punto di arrivo per escursioni panoramiche sia a piedi che anche in bici… O perché no, anche in vespa. 

Dove si trova l’Eremo di Ronzano

L’Eremo di Ronzano si trova nel colle adiacente a quello della Guardia, lo stesso che ospita il Santuario di San Luca. Rimane inoltre posizionato non lontano dal centro di Bologna, città dalla quale in linea d’aria dista 2 chilometri dal centro storico. Nello specifico l’indirizzo preciso è Via di Gaibola, 18 (Bologna).

Questa sua collocazione strategica fa quindi sì che l’Eremo di Ronzano sia uno dei punti panoramici più belli di Bologna, che specialmente al tramonto regala paesaggi da cartolina con il profilo della basilica e delle torri bolognesi illuminate dal sole.

Escursione all’Eremo di Ronzano: come arrivare

  • Nome dell’itinerario: Sentiero panoramico CAI 904
  • Punto di partenza: Via dell’Osservanza – Bologna
  • Punto di arrivo: Eremo di Ronzano
  • Lunghezza totale: 7 chilometri circa
  • Dislivello totale: 238 metri in salita + 238 metri in discesa
  • Durata: circa 2 ore a piedi

L’Eremo di Ronzano può essere raggiunto a piedi percorrendo il sentiero 904 del CAI, ben visibile grazie ai segnavia bianchi e rossi. Il punto di partenza consigliato è l’inizio di via dell’Osservanza a Bologna, subito fuori dalle mura, indicato anche sui pali posti lungo la strada.

Da via dell’Osservanza parte quindi il tratto in salita, il più impegnativo di tutto il percorso, ma comunque fattibile anche da persone non particolarmente allenate. Questo primo pezzo si sviluppa lungo un marciapiede in ciottoli, motivo per cui non è difficile orientarsi. A un certo punto, a un bivio, comparirà la segnaletica stradale che indica l’Eremo di Ronzano. Procedendo lungo la direzione indicata si arriva a un piazzale dove termina la strada e inizia ufficialmente il vero tratto del sentiero 904, anche in questo caso segnalato da un cartello. 

Da qui il sentiero inizia ad addentrarsi nel lato più naturalistico dei Colli Bolognesi, dove si troveranno anche alcuni cancelletti da dover aprire per poter procedere, ma che si raccomanda di chiudere sempre una volta superati. Continuando a camminare ci si ritroverà a superare anche l’ingresso di Villa Ghigi, da dove il percorso prosegue snodandosi tra alcuni bivi, tutti segnalati con chiarezza. 

Dopo non molto si arriverà così all’Eremo di Ronzano con il caratteristico viale circondato da cipressi, dove ci si può fermare per godersi l’ombra degli alberi prima di ripartire nuovamente in discesa verso il punto di partenza. 

Per chi invece volesse segnaliamo inoltre che, allungando l’itinerario di circa un’ora in più, è possibile proseguire ulteriormente fino alla chiesa di San Michele di Gaibola.

Indicazioni utili per il percorso

Il sentiero 904 del CAI per l’Eremo di Ronzano presenta delle indicazioni molto chiare, motivo per cui non sono necessarie mappe o altri strumenti di orientamento particolari. 

È inoltre utile sapere che lungo il percorso sono presenti ben tre fontane d’acqua potabile dove poter riempire le borracce. La prima si trova nel piazzale prima dell’inizio del percorso sterrato, la seconda in prossimità di Villa Ghigi e la terza all’Eremo di Ronzano. Nonostante ciò raccomandiamo di partire sempre forniti di tutta l’acqua necessaria, specialmente nei mesi più caldi. 

Raggiungere l’Eremo di Ronzano in bici o in vespa

A chi volesse raggiungere l’Eremo di Ronzano in bici sconsigliamo di utilizzare il sentiero 904 data la presenza di alcuni passaggi poco agibili, specialmente per chi non è munito di una mountain bike adatta. 

La strada migliore da seguire è sempre quella che sale per via dell’Osservanza. Una volta arrivati al piazzale dove si trova Villa Ghigi si può continuare sempre per via Gaibola senza prendere le indicazioni per il sentiero 904, arrivando così all’Eremo di Ronzano tramite strada asfaltata in circa 20-30 minuti

Queste indicazioni sono valide anche per chi nel periodo primaverile o estivo vuole vivere l’esperienza di visitare l’Eremo di Ronzano in vespa. Tra l’altro segnaliamo la presenza di un punto panoramico anche lungo via Gaibola, negli ultimi tornanti situati poco prima della cima del colle.

Cosa vedere all’Eremo di Ronzano

Una volta arrivati nei pressi dell’Eremo di Ronzano ci si ritroverà davanti a una chiesa dalla facciata semplice e di colore rosso, circondata da una ricca vegetazione. Lo stile architettonico è quello tipico dei conventi di campagna, strutturato su un solo piano con 18 celle che un tempo erano utilizzate dai religiosi. 

Attualmente l’interno dell’Eremo di Ronzano non è visitabile, se non in occasione di alcune giornate di apertura speciali. Tuttavia lo spettacolo principale rimane sempre il panorama, che nelle giornate più terse si estende fino a rendere visibile l’area delle Prealpi. 

La storia dell’Eremo di Ronzano

Il colle dove oggi si trova l’Eremo di Ronzano ha una storia molto antica. Alcuni reperti oggi conservati al Museo Civico di Bologna suggeriscono infatti che questa zona fosse abitata già durante la preistoria, prima dell’Età del Ferro. 

Anche gli Etruschi e i Romani qui lasciarono diversi segni del loro passaggio, che ancora adesso rimangono proprio nel nome di “Ronzano”. L’appellativo deriverebbe infatti dall’espressione “Arruntiani fundus” che significa “Fondo di Arruntia”. Molto probabilmente ai tempi l’area era infatti un fondo appartenente alla famiglia romana Arruntia, di cui si trovano testimonianze persino all’interno della “Tabula alimentaria traianea” ritrovata a Veleia, nei Colli Piacentini

Per scovare le prime tracce dell’attuale chiesa bisogna però passare al periodo medievale quando la nobildonna Cremonina Piatesi nel 1140 si rifugiò a Ronzano insieme ad altre cinque ragazze per costruire una piccola cappella. Fu proprio la pronipote di Cremonina a fondare poi nel 1209 la Chiesa di Ronzano, che nel 1267 venne acquistata dal bolognese Loderingo d’Andalò de’Carbonesi

Quest’ultimo, che diventò proprietario dell’Eremo insieme a cinque suoi “confratelli”, fondò il sodalizio dei “Frati Gaudenti”, detto anche “Milizia della B.V. Gloriosa”. I Frati Gaudenti in pratica erano un ordine cavalleresco che riuniva uomini sposati e celibi, impegnati nella vita politica e sociale del tempo. Alcuni dei membri, tra cui anche lo stesso Loderingo d’Andalò, vennero ad esempio ricordati per il loro tentativo di pattuire una pace a Firenze tra i Guelfi e i Ghibellini nel 1260, subito dopo gli scontri della battaglia di Montaperti. 

L’attività dei Frati Gaudenti proseguì per diverso tempo fino al 3 gennaio 1475, data in cui l’Eremo di Ronzano venne venduto all’ordine dei frati Domenicani. Con loro vennero attuati degli importanti lavori di modifica. Le strutture ormai quasi distrutte della chiesa vennero quasi completamente ricostruite, assumendo un aspetto molto simile a quello attuale. 

L’Eremo da quel momento divenne un rifugio sicuro, specialmente durante la terribile peste del 1630. Tuttavia quando nel 1652 Papa Innocenzo X emanò la “Instaurandae regularis disciplinae” i piccoli conventi (per ragioni politiche) iniziarono a essere presi di mira e venire soppressi. Tra la lista di quelli colpiti figurò anche l’Eremo di Ronzano, che nonostante la dura repressione non venne però in realtà mai del tutto abbandonato. 

Le attività, tuttavia, non riuscirono a continuare e nel 1798 in piena età napoleonica i frati dovettero lasciare l’Eremo di Ronzano che divenne di proprietà del marchese De Lucca. De Lucca lo modificò a proprio piacere per renderlo un punto di incontro per eventi mondani, danneggiando così pesantemente la struttura: le colonne dei capitelli vennero tolte e vendute, la chiesa fu divisa in saloni, molti dipinti vennero persi e il chiostro corinzio fu abbattuto. 

Quando dal 1806 al 1848 l’Eremo di Ronzano passò in mano al Rettore del Collegio di Spagna non vi furono altre alterazioni. Tutto iniziò a cambiare invece con l’acquisto da parte del conte Giovanni Gozzadini che si impegnò per restituire a tutta la struttura il suo aspetto originale, recuperando quello che era stato distrutto e abbellendo il parco circostante con nuovi alberi. 

Grazie a Gozzadini e ai suoi eredi l’Eremo divenne un nuovo punto di riferimento della vita culturale dell’epoca, ospitando personaggi come Carducci, Minghetti e Heybig. Soltanto quando il ramo della famiglia si estinse l’Eremo cambiò nuovamente proprietario passando ai Conti Da Schio che comunque proseguirono le attività formative e intellettuali, portando qui personalità come Guglielmo Marconi e il monsignor Giacomo della Chiesa, divenuto poi Papa Benedetto XV. 

Attualmente la proprietà dell’Eremo di Ronzano è nuovamente cambiata. È infatti in mano all’ordine dei Servi di Maria della Chiesa cattolica, che ha scelto di aprire la struttura all’accoglienza, nello spirito della filosofia cristiana. 

Curiosità sull’Eremo di Ronzano

Il poeta toscano Giosuè Carducci, poi morto a Bologna, durante la sua permanenza in città frequentò molto il circolo intellettuale fondato da Gozzadini nei pressi dell’Eremo di Ronzano. 

In ricordo di ciò rimane proprio una targa, visibile nel piazzale esterno che circonda la chiesa e che riporta: “Il colle di Ronzano spiccandosi dai contrafforti dell’Appennino quasi a vedetta “del dolce piano che da Vercelli a Marcabò dichina”, pare designato dalla natura per osservatorio meteorologico agli intelletti curiosi di essa o per rifugio agli spiriti che nei silenzi d’un grande aspetto di terra e di cielo cercano l’ideale e trovano forse il riposo”.

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