Borgo La Scola è un luogo dove il tempo sembra essersi fermato. Questo piccolo agglomerato di case si trova in località Vimignano, nel comune di Grizzana Morandi, e fa parte del territorio dei Colli Bolognesi.
La caratteristica che ha reso famoso questo borgo è il suo perfetto stato di conservazione: nonostante i primi edifici risalgano già al 1200, sono tutti ancora completamente intatti. Ciò lo rende un posto perfetto da visitare, approfittando anche della vicinanza a Rocchetta Mattei.
Cosa vedere a Borgo La Scola
Nonostante le sue piccole dimensioni, l’intero paese è un vero gioiellino ricco di angoli e scorci da fotografare.
Tra le cose da vedere a Borgo la Scola ci sono:
- L’arco di ingresso
- L’oratorio di San Pietro
- Casa Parisi
- La meridiana di Corte Bruni
- Il cipresso monumentale
L’arco d’ingresso del Borgo
Ad accogliere tutti i visitatori di Borgo la Scola c’è subito un ampio arco di ingresso, che di fatto rappresenta la porta di entrata principale al paese. È da qui che gli abitanti del posto ma anche i viaggiatori provenienti dai dintorni dovevano obbligatoriamente passare per poter accedere al centro.
A oggi quest’arco è probabilmente il punto più fotografato dai visitatori, data anche l’esposizione favorevole al sole.
L’oratorio di San Pietro
L’oratorio di San Pietro è l’unico oratorio presente all’interno di Borgo la Scola arrivato ai giorni nostri. È infatti molto probabile che in passato ci fossero state altre strutture adibite a questo scopo, ma che nel tempo sono poi state dismesse.
Come testimoniato da una targa apposta vicino alla porta principale, l’edificio risale al 1616 e da allora per anni ha rappresentato il fulcro centrale della vita religiosa e sociale del paese.
Casa Parisi
Casa Parisi è un edificio che spicca per via dello stile architettonico di chiara influenza toscana. È infatti costruito con una tipologia di mattonelle tipicamente utilizzate in centro Italia. La casa apparteneva infatti alla famiglia Parisi, la più importante del borgo, che proveniva propria dalla città di Pistoia.
La famiglia arrivò in Emilia Romagna molto probabilmente intorno a fine 1300, per poi stabilirsi qui in modo fisso e arricchirsi. Nello specifico Palazzo Parisi presenta sull’architrave l’anno “1638”, anche se il grande camino in pietra presente all’interno nel camino principale è datato al 1575, segno che la dimora venne ampliata e migliorata con il crescere del potere dei Parisi. Non a caso oltre al bellissimo camino si possono trovare finestre decorate, stucchi e uno splendido affresco in cui poter riconoscere un episodio delle fatiche di Ercole.
La meridiana di Corte Bruni
Sulla parete di quella che è detta “Corte Bruni”, ossia uno degli edifici presenti a Borgo la Scola, si può scorgere una particolare meridiana databile al 1600 circa. Questa in realtà non è l’unica meridiana nel borgo (ve ne è un’altra posta su Casa Parisi). Tuttavia è la più antica ed è basata su un particolare sistema detto “alla francese”, ossia con una suddivisione del giorno in due blocchi da dodici ore, uno per la mezzanotte fino a mezzogiorno e l’altro che copre la seconda parte della giornata.
Il Cipresso monumentale
Borgo la Scola non è solo un insieme di case, ma regala anche una sorpresa dal punto di vista botanico. Nel paese è infatti presente un cipresso monumentale alto ben 25 metri e di oltre 700 anni di età. Dal 2006 vanta il titolo di “monumento nazionale alboreo”. La sua longevità è dovuta anche al particolare clima del borgo. La Scola infatti gode di temperature insolitamente calde per la zona, anche durante i periodi invernali, grazie alla posizione in cui si trova.
Attualmente il diametro del suo tronco tocca i 4,50 metri, mentre la chioma risulta arriva fino a 6 metri. La sua robustezza, però, non è solo una questione di numeri ma anche di fatti. Secondo alcuni racconti tramandati oralmente il cipresso riuscì infatti a resistere anche all’arrivo di un fulmine che lo colpì nel 1905, facendone crollare senza però abbatterlo del tutto. Dalla parte caduta, secondo le leggende, è stato poi ricavato il legno utilizzato per realizzare la porta di della chiesa di San Lorenzo di Vimignano, di pochi chilometri distante.
Come organizzare una visita a Borgo La Scola
Essendo molto piccolo, il borgo si presta facilmente a una piacevole passeggiata che vi porterà a conoscere la storia millenaria.
Come potrete notare dalla conformazione, la sua origine è chiaramente medievale: lo testimoniano bene le torri adiacenti alle case in pietra, che nel 1400 avevano una funzione difensiva.
Se state pensando di organizzarvi una visita, ecco qui le risposte al alcune delle principali domande:

Quando visitare il Borgo?
Il paese è liberamente accessibile tutto l’anno, ma è bene sapere che il periodo migliore per visitarlo è la primavera e l’estate. Nei mesi più caldi il paese si anima, grazie dell’organizzazione di alcuni eventi. Anche l’autunno e l’inverno sono molto suggestivi, ma vi consigliamo di porre attenzione alla possibile presenza di nebbia o di neve lungo la strada, che in alcuni punti è particolarmente tortuosa.
Si può prenotare una visita guidata?
Per chi volesse visitare il paese insieme a una guida locale, segnaliamo l’esistenza dell’Associazione Culturale Sculca che da 25 anni si occupa della tutela del borgo. Contattando i membri dell’associazione potete richiedere l’organizzazione di una visita guidata al borgo. Le visite sono gratuite, ma si può fare una donazione spontanea a supporto dei lavori di restauro e di tutela del paese.
Cos’altro vedere nei dintorni di Borgo La Scola?
Se siete di passaggio per Borgo la Scola, approfittatene per vedere altri monumenti e luoghi di interesse dei Colli Bolognesi.
Il paese infatti è di piccole dimensioni e vi rimarrà sicuramente tempo per visitare anche il magnifico Castello di Rocchetta Mattei, che dista solamente 10 minuti di auto dal borgo, per il quale però vi ricordiamo che la prenotazione anticipata è obbligatoria.
L’origine di Borgo La Scola
Come vi abbiamo già detto, il paese ha un’origine molto antica.
Gli storici hanno datato la maggioranza delle case in un periodo compreso fra il XIV e XV secolo, anche se alcuni documenti attesterebbero delle radici ancora più lontane.
In un estimo del 1235 si cita appunto la presenza di un piccolo edificio, costruito a scopo di guardia, che probabilmente corrisponde al cuore originario del borgo.
È infatti inizialmente questo agglomerato di case aveva una funzione difensiva. Secondo gli storici era un quartiere militare romano creato per proteggere l’area di Montovolo, che confinava con i Longobardi.
Queste tesi sono sostenute dalla presenza nel borgo di numerose torri. Se si osserva attentamente si nota come ogni casa ha dei piccoli torrioni che in passato rendevano il paese inattaccabile.
Nel 1500 con la fine della guerra ai Longobardi iniziò un periodo di pace che portò la maggior parte delle torri a essere inglobate all’interno delle case. Qui iniziò un particolare momento di prosperità per il paese, segnato dall’arrivo dal nord Italia dei Maestri comacini, degli artigiani specializzati nella lavorazione della pietra e del marmo.
Tuttavia la vera fortuna del paese fu la presenza della famiglia Parisi: i primi membri arrivarono da Pistoia per occuparsi della vendita di lana grezza, ma ben presto si arricchirono dando le nascite a notai e avvocati. La stirpe dei Parisi oggi si è estinta, con la morte a metà Novecento di Irene Parisi, ultima erede. Molto probabilmente, però, la storia del borgo non sarebbe stata la stessa senza di loro.
Oggi Borgo La Scola è ancora abitata, seppur da poche persone. Gli edifici si riempiono soprattutto in estate, quando accolgono turisti o fortunati proprietari di seconde case.
Dal 1974 l’intero paese è stato posto sotto vincolo urbanistico, mentre dal 1976 lo è anche sotto il lato architettonico. Grazie a ciò è certo che ritroveremo sempre il borgo con lo stesso volto, anche fra moltissimi di anni.
Curiosità: come mai si chiama “Borgo La Scola”?
L’aneddoto che sta dietro all’origine del nominativo “Borgo La Scola” si lega fortemente alla sua storia. Nell’estimo del 1235 in cui si segnalava la presenza di un solo edificio nella zona, questo veniva chiamato “Sculcula”.
Sculcula era il nome con il quale nel medioevo si indicavano i piccoli distaccamenti militari. Molto probabilmente la toponimia del termine è da ricollegare alla parola “Sculca” che significava in latino “punto di guardia, vedetta”.
Da qui “Sculca” si è probabilmente trasformato in “Scola”, motivo per cui il paese ora porta il suo attuale nome.
Come arrivare a Borgo la Scola
Borgo la Scola si trova a sud di Bologna, dalla quale dista all’incirca 50 chilometri.
Si può raggiungere sia in auto che in autobus, anche se l’utilizzo di un mezzo proprio è sempre l’opzione più consigliata.
In auto o in moto
Chi arriva in auto o in moto da Bologna può raggiungere il paese tramite la SS64 in direzione Grizzana Morandi, per poi prendere lo svincolo per Vimignano – La Scola. Un’alternativa più veloce è altrimenti la E35, da seguire fino a Rioveggio. Da qui sarà sufficiente seguire le indicazioni per SP325 e imboccare la SP73 nei pressi di località Marzolaro, continuando a guidare per 10 minuti finché non sarete giunti a destinazione.
Dove parcheggiare
Davanti all’ingresso del borgo è presente un piccolo parcheggio gratuito contrassegnato da un apposito cartello. Nel caso in cui non doveste trovare posto potete parcheggiare l’auto o la moto anche a bordo strada, assicurandovi di non lasciarla in prossimità delle curve.
In autobus
Il borgo può essere raggiunto in autobus utilizzando la linea 829 della TPER che da Vergato porta a Borgo Rio. Scendendo alla fermata di Vimignano potete arrivare a destinazione con 10 minuti di camminata.
In treno
La stazione ferroviaria più vicina al paese è di Vergato. Potete arrivarci sfruttando i collegamenti regionali in partenza da Bologna Centrale. Da qui è possibile percorrere l’ultimo tratto di strada utilizzando gli autobus pubblici oppure prenotando un taxi.
Per consultare gli orari dei treni e acquistare i biglietti vi rimandiamo al sito di Trenitalia.