Torri di Bologna: simboli di potere, storia e fascino medievale

Bologna e le sue torri: custodi del Medioevo e del mito

Simbolo indiscusso del capoluogo emiliano, le torri di Bologna raccontano la storia di una città che nel Medioevo toccò il cielo con le sue ambizioni. Un tempo erano oltre cento, costruite dalle famiglie più potenti come segno di prestigio, difesa e ricchezza: oggi ne restano poco più di venti, ma bastano per evocare il fascino di quell’epoca.

Le protagoniste assolute sono naturalmente le Due Torri, Asinelli e Garisenda, che svettano nel cuore del centro storico e dominano il panorama bolognese da secoli. Ma attorno a loro si nascondono altre torri meno note, ognuna con una storia e una leggenda da raccontare.

Origini e storia delle torri di Bologna

Le torri di Bologna nascono tra la fine dell’XI e il XIII secolo, in un periodo di grande prosperità economica e fermento politico per la città. All’epoca, Bologna era uno dei centri più importanti d’Europa: sede di una delle prime università del mondo e cuore pulsante dei commerci tra il Nord e il Centro Italia.

Le famiglie nobili e i casati emergenti iniziarono a costruire torri come simbolo di potere e prestigio. Più una torre era alta, più era grande il prestigio di chi la possedeva. Ma non si trattava solo di ostentazione: queste strutture avevano anche una funzione difensiva, servendo come rifugi in caso di attacchi o come punti di avvistamento sulle vie d’accesso alla città.

Tutte le Torri di Bologna

Si stima che nel periodo di massimo splendore, tra il XII e il XIII secolo, Bologna contasse oltre cento torri, tanto da guadagnarsi il soprannome di “Turrita”. Con il passare del tempo, però, molte furono abbattute o inglobate in edifici successivi, mentre altre crollarono per instabilità strutturale.

Oggi ne restano circa 22, sparse tra le vie del centro storico, testimoni silenziose di un passato glorioso. Le più celebri, Torre degli Asinelli e Torre Garisenda, continuano a dominare lo skyline cittadino, raccontando attraverso i secoli l’orgoglio e l’identità di Bologna.

Le principali torri di Bologna da non perdere

Le torri di Bologna sono le protagoniste indiscusse dello skyline cittadino, testimoni di un passato Medievale fatto di ambizione, ingegno e competizione tra famiglie nobili. Ecco le torri più iconiche e suggestive che raccontano, ancora oggi, la vera anima della città.

Torre degli Asinelli 

Vista dalla Torre Asinelli

Con i suoi 97,2 metri di altezza, la Torre degli Asinelli è la più alta di Bologna e una delle più importanti torri medievali d’Italia. Costruita all’inizio del XII secolo dalla potente famiglia Asinelli, fu in origine una torre difensiva, poi divenne simbolo di prestigio e potenza. Oggi è possibile salire i 498 gradini fino alla sommità per godere una vista mozzafiato sulla città e sulle colline circostanti. È una delle attrazioni imperdibili per chi visita Bologna, emblema della sua storia e del suo spirito verticale.

Torre Garisenda

Due Torri a Bologna 

Accanto alla Torre degli Asinelli sorge la Torre Garisenda, famosa per la sua inclinazione di oltre tre metri, che la rende uno dei monumenti più curiosi e affascinanti della città. Originariamente alta circa 60 metri, fu abbassata nel XV secolo per motivi di sicurezza. Citata da Dante Alighieri nella Divina Commedia, la Garisenda rappresenta uno dei simboli più antichi e iconici di Bologna, custode di storie e leggende che si perdono nel tempo.

Torre Prendiparte

La Torre Prendiparte, detta anche Coronata, si trova in pieno centro storico, non lontano da Piazza Maggiore. Alta circa 60 metri, è una delle meglio conservate tra le torri medievali di Bologna. Edificata nel XII secolo, servì in epoca successiva come prigione ecclesiastica: le sue celle e le iscrizioni sui muri sono ancora visibili. Oggi ospita un affascinante B&B panoramico, offrendo un’esperienza unica per chi desidera dormire in una vera torre medievale.

Torre Azzoguidi

Torre Azzoguidi

Situata in via Altabella, la Torre Azzoguidi è tra le più antiche e alte di Bologna, con i suoi 61 metri di altezza. Costruita dalla famiglia Azzoguidi nel XII secolo, rappresenta uno dei migliori esempi dell’architettura militare dell’epoca. È una delle cosiddette “torri gemelle” insieme alla vicina Torre Altabella e domina la zona della Cattedrale di San Pietro. Le sue proporzioni eleganti e la struttura slanciata la rendono una delle più affascinanti della città.

Torre Galluzzi 

Nascosta tra i palazzi di via D’Azeglio, la Torre Galluzzi è ciò che resta dell’antica cittadella fortificata della famiglia Galluzzi, una delle più influenti del Ducato. Alta circa 30 metri, si erge nel cuore di un piccolo cortile interno che un tempo era circondato da mura e abitazioni signorili. Passeggiando nei dintorni, è facile immaginare il quartiere come appariva nel Medioevo: un labirinto di torri, vicoli e corti private.

Torre degli Uguzzoni

La Torre degli Uguzzoni, situata in via Altabella, risale all’inizio del XII e raggiunge circa 3 metri di altezza. Fu edificata dalla famiglia Uguzzoni e si distingue per la sua forma elegante e regolare, con aperture ad arco e una struttura in laterizio perfettamente conservata. Oggi la torre si integra armoniosamente nel tessuto urbano, ma conserva intatto tutto il fascino del suo passato medievale.

Torre degli Alberici

Tra le più piccole ma anche più caratteristiche, la Torre degli Alberici si trova in via Santo Stefano ed è un vero gioiello medievale. Alta appena 30 metri, ospita ancora al piano terra una bottega con travi lignee originali del XIII secolo, testimonianza autentica dell’uso commerciale delle torri nel Medioevo. Restaurata con grande cura, è una delle torri ancora abitabili e visitabili nel cuore di Bologna, simbolo perfetto della continuità tra passato e presente.

Curiosità e leggende sulle torri di Bologna

Le torri di Bologna non solo straordinari monumenti medievali: sono anche scrigni di leggende, superstizioni e aneddoti che da secoli alimentano il fascino della città “Turrita”.

Secondo una delle leggende più note, la Torre degli Asinelli sarebbe stata costruita da un giovane di umili origini che, arricchitosi grazie al commercio, volle dimostrare la propria ascesa sociale erigendo la torre più alta della città. Un racconto che riflette perfettamente lo spirito competitivo e ambizioso della Bologna medievale.

Un’altra curiosità riguarda la Torre Garisenda: la sua inclinazione è così marcata che Dante Alighieri la citò nella Divina Commedia, paragonandola a un gigante che si piega minaccioso verso chi lo osserva. Questa immagine poetica ha contribuito a rendere la Garisenda uno dei simboli letterari più celebri di Bologna.

Tra le superstizioni più diffuse, si dice che gli studenti universitari non dovrebbero mai salire sulla Torre degli Asinelli prima della laurea, pena non riuscire a completare gli studi! Una tradizione che ancora oggi molti rispettano con timore e ironia.

Infine, si racconta che alcune torri (ormai scomparse) fossero collegate da passaggi segreti e sotterranei, usati dalle famiglie nobili per fuggire in caso di pericolo o per muoversi inosservate in città. 

Scarica la Guida sui Colli Bolognesi GRATIS

Riceverai subito il PDF via e-mail, no SPAM!